Studio della Migrazione dei PFAS dai MOCA agli Alimenti

 

Articolo test

Le sostanze alchiliche per- e polifluorurate (PFAS) possono essere presenti nei materiali a contatto con gli alimenti (MOCA); pertanto, la migrazione negli alimenti avviene e contribuisce all’esposizione alimentare umana. Tuttavia, le procedure di valutazione del rischio si limitano per lo più a considerare le concentrazioni finali di PFAS negli alimenti senza distinguere il contributo della migrazione.

Per valutare il rischio associato all’esposizione alimentare in modo completo, nello studio condotto dalla Technical University of Denmark è stata studiata la migrazione di tre sottoclassi di PFAS (acidi carbossilici perfluorurati/acidi solfonici (PFCA/PFSA), esteri polifluoroalchilfosfato (PAP) e alcoli fluorotelomerici (FTOH)) da sei MOCA sia in alimenti simulati (etanolo al 50% e al 20%) sia in alimenti reali (porridge di farina d’avena, muffin e zuppa di pomodoro) in condizioni di temperatura elevata.

È stata osservata la migrazione di PFCA e FTOH in tutti i campioni alimentari. La migrazione di PFCA e FTOH all’etanolo al 50% è stata significativamente più elevata rispetto alla migrazione al cibo reale, mentre gli FTOH non sono migrati all’etanolo al 20%.

Ne consegue che l’esposizione alimentare stimata ai PFAS per i bambini (1,06 – 5,67 ng/kg di peso corporeo/giorno) ha superato la soglia di sicurezza proposta dall’EFSA (0,63 ng/kg di peso corporeo/giorno), mettendo a rischio la salute dei consumatori.

In realtà, è stato dimostrato che l’uso di simulanti alimentari durante i test di migrazione potrebbe sottostimare gli effetti della migrazione.

Pertanto, la Technical University of Denmark ha anche condotto uno studio per stimare l’esposizione alimentare utilizzando le concentrazioni di PFAS riportate negli alimenti e i dati provenienti dai database.

In questo caso, nessuno degli scenari di esposizione valutati ha superato il valore guida di 4,4 ng/kg di peso corporeo/settimana. Ciò potrebbe indicare che la migrazione dei PFAS dai MOCA cartacei non rappresenta un rischio per il consumatore. Tuttavia, la maggior parte dei PFAS migrati appartiene al gruppo degli FTOH, ma attualmente non sono disponibili valori guida per il TWI degli FTOH. Di conseguenza, il rischio per il consumatore non può essere valutato completamente.

Inoltre, le condizioni sperimentali (tempo di contatto e temperatura di migrazione), caratteristiche del PFAS (classe PFAS e/o lunghezza della catena del carbonio) e composizione della matrice alimentare (grassi, emulsionanti, ecc.) possono accelerare la migrazione nei prodotti alimentari. In particolare, le applicazioni ad alta temperatura di MOCA con matrici alimentari ricche di emulsionanti (ad esempio, cottura di muffin) sembravano avere un alto rischio di migrazione di PFAS. Dunque, metodi di valutazione dettagliati ed esperimenti di conferma aiuterebbero ad acquisire una conoscenza approfondita dei parametri che influenzano la migrazione dei PFAS negli alimenti e, quindi, aiuterebbero a prevenirla.

In letteratura poi non sono stati individuati altri fattori che potrebbero influenzare la migrazione dei PFAS: proprietà del materiale, ad esempio spessore, composizione, uso insolito o improprio dell’imballaggio, ecc.

La ricerca futura su questo argomento dovrebbe concentrarsi anche sull’inclusione di più classi di PFAS (in particolare FTOH) e sullo studio di fattori più rilevanti che potrebbero influenzare il grado di migrazione dei PFAS. Poiché nei prossimi anni i materiali di carta e cartone saranno sempre più considerati come alternative alla plastica, vi è un’immediata necessità di sincronizzare gli studi sulla migrazione; ciò potrebbe essere ottenuto attraverso il miglioramento delle linee guida generali relative ai test di migrazione dai MOCA di carta e cartone.

Gli articoli completi possono essere letti ai seguenti link:

Food simulants and real food – What do we know about the migration of PFAS from paper based food contact materials?

Is the use of paper food contact materials treated with per- and polyfluorinated alkyl substances safe for high-temperature applications? – Migration study in real food and food simulants