Processo PFAS: “Miteni non comunicò gli scarichi fino al 2013”

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Mariuccia Zanini, responsabile di laboratorio e addetta al settore commerciale per “Avs”, ovvero “Alto vicentino servizi” prima e “Viacqua” poi, ha reso la sua testimonianza nell’udienza di ieri in tribunale a Vicenza, dove è in corso il processo contro 15 manager di Miteni, Icig e Mitsubishi Corporation, accusati a vario titolo di avvelenamento delle acque, disastro ambientale innominato, gestione di rifiuti non autorizzata, inquinamento ambientale e reati fallimentari.

Zanini ha dichiarato: «Miteni fino al 2013 non ci ha mai comunicato che scaricava nel depuratore di Trissino sostanze perfluoroalchiliche. Noi, fino a quando non siamo stati avvisati, non avremmo saputo cercarli non avendo in dotazione apparecchiature appositamente predisposte. Non si trattava di sostanze normate, non avevano limiti da rispettare, e quindi nemmeno le ricercavamo. I primi campioni li abbiamo mandati ad analizzare all’Arpav di Verona, poi in seguito Acque del Chiampo e Acque Veronesi si dotarono dello strumento per le analisi dei Pfas. Per quanto riguarda le analisi, allora la precedenza fu data alle acque potabili e, in seguito, anche per i reflui che arrivavano al depuratore».

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