Pfas nel Fratta-Gorzone. «Monitorare e intervenire al più presto»

 

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Secondo i dati più recenti dell’ARPAV (Agenzia regionale per la prevenzione e l’ambiente del Veneto) riguardanti lo stato chimico dei fiumi, il bacino idrografico del Fratta-Gorzone risulta tra quelli con il maggior numero di non conformità. La maggior parte di queste non conformità è collegata al problema ben noto dell’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) che interessano le acque superficiali e le falde acquifere delle province di Vicenza, Verona e Padova.

Secondo Piergiorgio Boscagin, della segreteria regionale di Legambiente, non è improbabile ipotizzare che queste sostanze vengano rilasciate nel fiume nel tratto di Cologna Veneta, in particolare tramite il collettore fognario Arica. Questa ipotesi si basa sulla presenza significativa di industrie chimiche e conciarie in quella zona. Il fiume Fratta-Gorzone rimane trascurato e in uno stato di sofferenza.

Link utili:

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