PFAS e correlazione con il metabolismo della vitamina D
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Le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) rappresentano un grave problema di sanità pubblica. Questi composti sono altamente persistenti e tendono ad accumularsi nell’ambiente e negli esseri viventi, causando effetti tossici. Recenti studi tossicologici hanno evidenziato che gli PFAS si accumulano nel tessuto osseo e ne alterano lo sviluppo, portando a una riduzione della densità minerale ossea (DMO). Ciò può causare osteopenia e osteoporosi, dalle donne in post-menopausa ai giovani uomini.
È stato ipotizzato che gli PFAS possano interagire anche con il recettore della vitamina D, un importante regolatore del metabolismo del calcio e del fosforo e della densità ossea. Questo studio sintetizza le evidenze sperimentali e cliniche che supportano questa ipotesi, evidenziando l’interferenza del PFOA sulla via di segnalazione della vitamina D.
Lo studio completo può essere visonato al seguente link: PFAS e correlazione con il metabolismo della vitamina D