PFAS : Analisi migrazione da carta, cartone riciclato, biopolimeri e vassoi in teflon 

Articolo test

In un recente studio , un gruppo di ricercatori ha valutato la migrazione chimica dei PFAS da diversi materiali di contatto con gli alimenti tra cui carta, cartone riciclato, biopolimeri, vassoi in teflon. Si è impiegato il Tenax® come simulante alimentare (Reg UE 10/2011), ottimizzato sottoponendolo a 3 estrazioni consecutive con 3 ml di etanolo in 1 ora. Contemporaneamente gli autori evidenziano la possibilità di condurre alcune prove di migrazione attraverso l’impiego di etanolo al 95% (Simulante D2, per l’alto contenuto di grassi) come previsto dalla normativa vigente, sebbene tale utilizzo porti ad una dissoluzione parziale dei campioni a differenza del precedente. Si è passati poi ad analisi in UPLC accoppiata a IMS-QTOF (essendo un potente strumento analitico per l’analisi quantitativa dal punto di vista dell’accuratezza e precisione in campioni complessi). 11 PFAS appartenenti alla famiglia delle sostanze PFCA, PFSA e FOSAA, sono stati individuati in campioni di imballaggio cinesi con concentrazioni comprese tra 3,2-22,3 μg /kg. Al contrario non sono stati osservati livelli di PFAS nei campioni di imballaggi ottenuti in Spagna. Dalla convenzione di Stoccolma (2020) si è convenuto che l’uso dei PFAS deve essere limitato il più possibile per proteggere la salute umana e l’ambiente. Il Reg UE 2020/784 ha limitato l’uso del PFOA e dei suoi Sali stabilendo una concentrazione max di 0,025 mg/kg. Sulla base di tale regolamento, tutti i materiali indagati nello studio sono risultati idonei all’uso come MOCA in quanto i loro valori di migrazione (0,86 – 22,3 μg/kgsono ben al di sotto dei limiti stabiliti dalla Commissione e quindi conformi alla normativa vigente e al parere dell’EFSA. Gli autori sottolineano come il tema dei PFAS sia ancora agli inizi (Decisione UE 794/2019 raccomanda di indagare sulla presenza di PFAS in MOCA in carta e cartone in particolare) e di come occorrano ulteriori ricerche in virtù dell’alta emivita di eliminazione, della loro  tossicità per l’uomo e dell’impatto ambientale.

A cura del Dottor Camerini Enrico

link : https://doi.org/10.1016/j.talanta.2023.124999