Nasce il Censia, nuovo ente dell’Istituto superiore di sanità

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Contributo di Vincenzo Brunelli

E’ nato il Censia, un nuovo ente dell’Istituto superiore di sanità che si occuperà di acque potabili, e nel decreto legislativo che lo ha istituito e che ne regole le mansioni si parla anche di Pfas

E’ nato il Censia e i Pfas entrano nella normativa italiana per la prima volta, un primo piccolo ma fondamentale passo in avanti verso l’abbandono dell’utilizzo di queste pericolosissime sostanze chimiche in favore di altre meno nocive o di una sua regolamentazione più incisiva ed efficace nell’interesse dell’ambiente e degli esseri viventi. Il centro nazionale sicurezza delle acque è stato istituito con un decreto legislativo, il n. 18 del 23 febbraio scorso, e disciplina la qualità delle acque potabili. Tra i 26 articoli il 18esimo istituisce il nuovo ente dell’Istituto superiore di sanità con diversi compiti e funzioni, regolate sempre all’interno del maxi decreto che, recependo la richieste dell’Ue sulla acque potabili, ne disciplina appunto la qualità. L’articolo 2 del decreto, nello specifico, indica cosa si intende per “acque destinate al consumo umano”. Si tratta di tutte quelle: “trattate o non trattate, destinate a uso potabile, per la preparazione di cibi, bevande o per altri usi domestici, in locali sia pubblici che privati, a prescindere dalla loro origine, siano esse fornite tramite una rete di distribuzione, mediante cisterne o in bottiglie o contenitori, comprese le acque di sorgente; utilizzate in un’impresa alimentare e incorporate negli alimenti o prodotti destinati al consumo umano nel corso della loro produzione, preparazione, trattamento, conservazione o immissione sul mercato”. L’articolo 3 del decreto, invece, stabilisce a chi si applica la nuova normativa italiana sulle acque potabili indicando quali sono le esenzioni. Ovvero: acque minerali naturali riconosciute come tali, ai sensi del decreto legislativo 8 ottobre 2011, n. 176; acque considerate medicinali a norma della pertinente legislazione; acque citate al secondo punto del precedente elenco, se provenienti da fonti di approvvigionamento proprie dell’operatore alimentare oppure se la loro qualità non può avere conseguenze dirette o indirette sulla salubrità del prodotto alimentare finale (secondo quanto valutato dall’autorità sanitaria territorialmente competente); acque destinate esclusivamente ad usi specifici diversi da quello potabile (comprese le acque utilizzate nelle imprese alimentari, a patto che la qualità non abbia ripercussioni, dirette o indirette, sulla salute dei consumatori)”. Il d.lgs. n.18/2023, all’articolo 4 (obblighi generali), dice che le acque destinate al consumo umano debbano essere “salubri e pulite”. Per definirsi tali, e osservare i requisiti minimi previsti dal decreto, tali acque devono soddisfare diversi requisiti.

Finalmente un decreto legislativo italiano parla anche di Pfas

Il primo dei requisiti, ad esempio, riguarda il fatto di non contenere microrganismi, virus, parassiti e altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un pericolo per la salute umana. E l’articolo 12, al capitolo dedicato ai controlli, il nuovo decreto parla (finalmente) anche di Pfas. Questa la novità tra le più importanti. Si legge infatti nel decreto al punto 9 del 12esimo capitolo: “Ove necessario, il Censia recepisce e rende disponibili sul territorio le Linee guida tecniche sui metodi analitici per quanto riguarda il monitoraggio delle sostanze per- e polifluoroalchiliche comprese nei parametri Pfas-totale e somma di Pfas, compresi i limiti di rilevazione, i valori di parametro e la frequenza di campionamento, che la Commissione europea prevede di stabilire entro il 12 gennaio 2024”. Lo scorso 16 maggio l’Istituto superiore di sanità, come da nuova normativa, ha quindi indicato il presidente, i due membri e il segretario del Censia. La professoressa Maria Teresa Montagna dell’università di Bari è la presidentessa, la dottoressa Claudia Mastrocola dell’Iss e il dottor Giuseppe Bortone dell’Arpae (Emilia Romagna) sono i due membri e infine la dottoressa Tiziana Silva dell’Iss è la segretaria del Censia. Il decreto legislativo attribuisce quindi all’Istituto superiore di sanità le funzioni di Centro nazionale per la sicurezza delle acque (Censia), ai fini dell’approvazione dei Piani di sicurezza delle acque (Psa), nell’ambito della valutazione della qualità tecnica dell’acqua e del servizio idrico di competenza dell’autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), del rilascio delle approvazioni per l’impiego di reagenti chimici, mezzi di filtrazione e mezzi di trattamento (Remm) a contatto con acqua potabile, nonché della gestione del sistema informativo centralizzato Antea. Ora sono attesi i primi atti ufficiali del neo nato ente che dovrà affrontare anche il problema dei Pfas. Vedremo cosa accadrà.

il decreto