Indagine IPEN: PFAS nei MOCA monouso dei fast food di 17 paesi 

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Un’indagine della rete IPEN (International Pollutants Elimination Network) ha riscontrato la presenza di PFAS negli imballaggi alimentari e stoviglie monouso di numerosi fast food e negozi di 17 paesi in Asia, Africa, Europa, America Latina e Caraibi.

Il 54% dei 119 campioni raccolti e analizzati è risultato contenere PFAS aggiunti intenzionalmente e/o derivati da contaminazione (4 campioni di carta riciclata). Tra questi, i livelli più alti di PFAS sono stati riscontrati nei prodotti monouso in fibra modellata a base vegetale (canna da zucchero o amido di mais), pubblicizzati come biodegradabili o compostabili. Gli imballaggi in cui i PFAS sono stati rilevati più frequentemente sono i sacchetti di popcorn da cuocere nel microonde (24 campioni su 28).

Delle 21 sostanze perfluoroalchiliche rilevate, 6:2 FTOH è risultata quella più frequente e presente nelle concentrazioni più elevate.

L’indagine IPEN dimostra che la possibilità di utilizzare MOCA (materiali a contatto con gli alimenti) privi di PFAS esiste: aziende come McDonald’s, KFC, Burger King, Subway, Starbucks e Dunkin’ Donuts utilizzano contenitori privi di PFAS in alcuni paesi e contenitori contaminati in altri. In particolare, è emerso il doppio standard adottato da McDonald’s che in India, Marocco e Argentina distribuisce contenitori privi di PFAS, mentre nelle Filippine e in Giordania utilizza MOCA contenenti PFAS aggiunti intenzionalmente.

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Importanza dei PFAS negli imballaggi alimentari 

Lo studio 

Forever Chemicals in Single-Use Food Packaging and Tableware from 17 Countries