Così la pressione dell’industria ha convinto Bruxelles a una marcia indietro sul divieto ai Pfas

 

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Secondo il Guardian, che ha avuto accesso a dei documenti trapelati, soltanto il 10% dei prodotti contenenti Pfas, noti come interferenti endocrini e potenziali cancerogeni, potrebbe essere vietato, rappresentando un notevole passo indietro da parte di Bruxelles. Il Guardian afferma che “la Commissione europea sta per infrangere la promessa di vietare tutte le sostanze chimiche pericolose in Europa, ad eccezione di quelle più essenziali, come dimostrano i documenti trapelati”. Questo è un duro colpo per il Green Deal europeo, che aveva fatto dell’impegno per “vietare le sostanze chimiche più dannose nei prodotti di consumo, consentendone l’uso solo quando essenziale” uno dei suoi principali punti focali sin dal suo lancio nel 2020. Si prevedeva che tra 7.000 e 12.000 sostanze pericolose sarebbero state vietate in tutti i prodotti vendibili attraverso un aggiornamento del regolamento Reach dell’UE, inclusi molti Pfas. Tuttavia, secondo il Guardian, l’esecutivo dell’UE si sta ora ritirando sotto una forte pressione dell’industria chimica europea e dei partiti politici. Questa mossa guidata dall’industria sta suscitando preoccupazione interna per la minaccia alla salute pubblica e al processo decisionale. Un funzionario dell’UE ha dichiarato al Guardian: “Siamo spinti a essere sempre meno severi nei confronti dell’industria”. Un documento legislativo trapelato, visto dal Guardian, propone tre opzioni che limiterebbero rispettivamente l’1%, il 10% o il 50% dei prodotti contenenti sostanze chimiche pericolose attualmente presenti sul mercato.

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