Anche i crostacei possono essere fonte di esposizione ai PFAS

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I pesci, i crostacei e i molluschi possono essere fonte di esposizione ai PFAS. A dimostrarlo uno studio appena pubblicato su Explosure and Health, condotto dai ricercatori del Darmouth College nel New Hampshire, una zona caratterizzata dalla presenza di diverse fabbriche di plastificanti che per anni hanno sversato rifiuti nelle acque dolci e salate.

Il team di studiosi ha verificato la concentrazione di 26 tra i Pfas più comuni nei pesci più consumati, tra i quali il merluzzo, il salmone, le capesante, le aragoste, i tonni e i gamberi acquistati, nei mercati locali. I peggiori sono risultati essere i crostacei: gamberi e aragoste avevano infatti tra 1,74 a 3,3 nanogrammi di alcuni singoli PFAS per grammo di carne.

Leggi la notizia: Gli PFAS in pesci e molluschi: occorrono linee guida specifiche (ilfattoalimentare.it)

Leggi l’articolo: Patterns of Seafood Consumption Among New Hampshire Residents Suggest Potential Exposure to Per- and Polyfluoroalkyl Substances | Exposure and Health (springer.com)