L’obiettivo principale del progetto MATE4MEAT è quello di sviluppare capacità di ricerca e innovazione e di sviluppare conoscenze e soluzioni innovative comuni per i sistemi agroalimentari mediterranei, al fine di prevenire il deterioramento degli alimenti e prolungarne la durata di conservazione.
In passato, l’imballaggio veniva spesso trascurato o semplicemente considerato rifiuto, ma oggi è diventato un componente essenziale del sistema di produzione alimentare moderno, necessario per garantire un elevato livello di qualità e sicurezza alimentare lungo la catena di approvvigionamento. I requisiti attuali per
l’imballaggio alimentare sono anche legati all’uso di materiali ecocompatibili. Pertanto, diventa chiave l’utilizzo di materiali biodegradabili, attivi e sostenibili per l’imballaggio alimentare, in grado di promuovere la conservazione degli alimenti evitando l’accumulo di rifiuti plastici. Nel caso delle carni fresche, l’imballaggio dovrebbe preservare la matrice alimentare, la qualità chimica e fisica e ridurre la presenza di microorganismi deterioranti. Il progetto MATE4MEAT si propone di affrontare il problema del deterioramento microbico della carne fresca identificando nuovi composti antimicrobici. Questo progetto si concentra sulla ricerca di batteri comuni responsabili del deterioramento della carne al fine di sviluppare approcci innovativi per inibire la
loro crescita e prolungare la shelf life dei prodotti di carne, a cui saranno associati imballaggi biodegradabili, alternativi all’uso dei derivati petrolchimici e rispondenti alla sicurezza alimentare. MATE4MEAT si propone di affrontare lo studio con tre approcci diversi e coordinati:
– Studio di molecole antimicrobiche prodotte da batteri marini adattati al freddo e da actinomiceti
marini. Questi organismi si sono adattati per sopravvivere e prosperare in ambienti freddi, e i loro
composti antimicrobici potrebbero avere potenziali applicazioni nella prevenzione della crescita
batterica responsabile del deterioramento della carne conservata a basse temperature.
– Sviluppo di peptidi antimicrobici adesivi ingegnerizzati (AMPs). Questi peptidi sarebbero in grado di
aderire alla superficie della carne e svolgere un'azione antimicrobica, aiutando a contrastare la
crescita dei batteri responsabili del deterioramento.
– Estrazione di fenoli da rifiuti selezionati per il loro potenziale antimicrobico.
MATE4MEAT, inoltre, si propone di sviluppare strategie green per il pretrattamento dei rifiuti e di utilizzare microrganismi nativi o ricombinanti capaci di produrre diversi tipi di polimeri PHA, come il poliidrossibutirrato (PHB) e i suoi copolimeri, nonché PHA a catena media, per la formulazione
personalizzata di materiali per il packaging. La cellulosa è un polisaccaride biodegradabile che può essere ottenuto da fonti agricole non alimentari ed è
adatto a un’economia sostenibile. Il potenziale dei materiali a base di cellulosa nel packaging alimentare è stato riconosciuto di recente, ma la loro idrofilia ha limitato seriamente la loro applicazione nell’industria del packaging. L’innesto mediato da laccasi di materiali cellulolitici in presenza di fenoli aumenta
significativamente le proprietà di barriera all’acqua del materiale per il packaging e sarà impiegata da MATE4MEAT per conferire attività antimicrobica e antiossidante, migliorando l’idrofobicità e la resistenza dei materiali. La pectina è un polisaccaride biodegradabile estratto da vari rifiuti agroalimentari e utilizzato nell’industria del packaging alimentare. Il progetto esplorerà nuovi approcci sostenibili per l’estrazione della pectina al
fine di utilizzarla nella formulazione di materiali per il packaging.

Il progetto MATE4MEAT è un consorzio interdisciplinare che riunisce diversi partner con competenze complementari per raggiungere gli obiettivi del progetto. I partner includono l’Università di Napoli, specializzata nella scoperta, caratterizzazione e applicazione delle proteine e nella produzione microbica di
polimeri e molecole di valore aggiunto; AEP, un’azienda di produzione di imballaggi alimentari sostenibili a base di cellulosa; FOSAN, un’organizzazione di ricerca interdisciplinare nel campo delle scienze alimentari e della nutrizione; AU, con esperienza nel trattamento degli scarti alimentari, nelle tecnologie innovative per le operazioni unitarie, nella sicurezza alimentare e nella sostenibilità; GTE, specializzata nell’economia circolare e nell’analisi della circolarità e dell’analisi tecnico-economica di vari prodotti, in particolare plastica; UAMB, con competenze nella biotecnologia microbica, microbiologia applicata, produzione, purificazione e caratterizzazione di metaboliti secondari, enzimi e composti antibatterici; UJI, con competenze nella formulazione, lavorazione e caratterizzazione di nuovi sistemi polimerici biodegradabili con applicazioni nel settore degli imballaggi alimentari, nonché nell’uso di tecniche di lavorazione
elettrodinamica per creare rivestimenti con capacità di rilascio controllato; IVV, con esperienza nello sviluppo e nella caratterizzazione di materiali per l’imballaggio attivo per applicazioni alimentari e non alimentari; CIP, un’organizzazione non profit che si occupa di educazione globale, innovazione sociale,
imprenditorialità, STEM e crescita sostenibile.