L’importanza degli acidi EPA e DHA nel trattamento della psoriasi: influenza sulle cellule immunitarie e sulla rete di citochine

 

Articolo test

Negli ultimi anni l’osservazione e le ricerche, in nutraceutica e nelle scienze omiche, hanno messo in evidenza il ruolo degli ω-3 in numerose patologie immunitarie, degenerative neurologiche, infiammatorie e del connettivo.

Gli acidi grassi polinsaturi hanno un ruolo fondamentale nel mantenimento dello stato di salute, la mancanza degli stessi porta lentamente all’espressione di patologie o all’attivazione di cluster genetici patologici (meccanismo epigenetico); in particolare questo si rende evidente nella nostra società popolosa di anziani, che esprimo patologie derivanti da una naturale degenerazione del parenchima; tra l’altro un consumo mirato di ω-3 è alla base dell’integrazione alimentare nelle problematiche di abbassamento della fertilità. Studi sulle popolazioni hanno associato una buona alimentazione, ricca tra l’altro in ω-3, ad un buono stato di salute, sulla longevità e sul recupero della funzionalità metabolica.

Presentiamo questo studio, mirato alla valutazione dell’integrazione orale dell’acido docosaesaenoico (DHA) e dell’acido eicosapentaenoico (EPA) nella psoriasi; una patologia cronica della pelle immuno-mediata con infiammazione sistemica e comorbidità.

Sebbene la gravità della malattia possa variare nel tempo, molti pazienti soffrono di una malattia lieve o moderata, dove i trattamenti locali, frequentemente, sono sufficienti a controllare i sintomi, senza però giungere alla causa e difficilmente si assiste ad una regressione totale.

L’uso orale degli acidi grassi polinsaturi ω-3, però, ha mostrato risultati promettenti negli studi clinici sulla psoriasi lieve e/o moderata. In questo articolo è stato usato l’olio di uova di aringa, ma le fonti di EPA e DHA, sono numerose in natura e l’uso di alimenti ricchi in ω-3 è suggerito anche nelle linee guida nutrizionali.

In particolare, i ricercatori hanno constatato che i livelli di CCL2 sono diminuiti nel tempo e l’IFN-γR1 è aumentato, forse in relazione all’azione degli acidi grassi ω-3 polinsaturi; hanno osservato un passaggio dalle cellule T CD4+ semplici a quelle effettrici e una diminuzione dell’espressione del CD38 sulle cellule T CD4+ e CD8+, e sui monociti classici CD14+CD16-. Risultati che supportano l’ipotesi dell’effetto benefico dell’integrazione di olio di uova di aringa nella dieta.

Frontiers | Herring roe oil in treatment of psoriasis – influence on immune cells and cytokine network (frontiersin.org); Front. Immunol., 08 September 2023, Volume 14 – 2023

Sec. Autoimmune and Autoinflammatory Disorders: autoimmune Disorders

https://doi.org/10.3389/fimmu.2023.1128986